Perché in primavera, la stagione dell’anno in cui tutta la Natura si risveglia rigenerata, molti di noi si sentono stanchi e spossati?
La risposta è apparentemente molto semplice: perché non abbiamo vissuto l’inverno secondo le leggi naturali, come invece hanno fatto tutti gli altri esseri viventi.
La nostra società ci impone ritmi forsennati e lo stress, (questo termine che esprime tutto e niente), accompagna le nostre giornate, e spesso anche il nostro sonno, trasformandosi nella causa di molti disturbi.
I cambi di stagione sono sempre momenti molto delicati per tutti gli esseri viventi, momenti in cui avviene un cambiamento e l’organismo deve riadattarsi. Se vi arriviamo con un accumulo di stress e di tossine ecco qui che lo subiamo, ci ritroviamo senza energie e non riusciamo a svolgere le ordinarie attività quotidiane, se non con estrema fatica.
Un errore molto comune per combattere la stanchezza è quello di affidarsi a sostanze eccitanti e stimolanti (come il caffè), pur di risvegliarsi ed elemosinare un altro po’ di energia. Il problema è che questo tipo di sostanze non fornisce energia, bensì non fa altro stressare ulteriormente le ghiandole surrenali già molto affaticate, impegnate nella continua produzione di adrenalina e cortisolo (i cosiddetti ormoni dello stress).
Ci sono alcune sostanze naturali, dette adattogene, che vengono assunte nei momenti di stanchezza pensando così di non fare danni, come il ginseng ed il guaranà, e che invece anch’esse stressano le ghiandole surrenali come il caffè.
Dunque, paradossalmente, la prima cosa da fare per lavorare sulla stanchezza è evitare tutte le sostanze stimolanti, compresi i rimedi naturali adattogeni. Le ghiandole surrenali non vanno ulteriormente sfruttate, ma nutrite.
Una pianta migliore di ginseng e guaranà, perché non stressa le surrenali, è la rodiola. Essa infatti, pur essendo nota sempre come pianta adattogena, nutre le ghiandole surrenali ed agisce anche su altre parti del corpo, tanto da venir considerato uno degli antidepressivi naturali. Migliora l’umore, poiché interagisce con i livelli di serotonina, aumentandone la quantità a livello dell’ippocampo. Migliora la memoria e la concentrazione. Inoltre la rodiola può essere utilizzata anche nei casi di disordine alimentare, poiché placa la fame nervosa ed ha proprietà lipolitiche (ovvero mobilita gli acidi grassi dal tessuto adiposo)
[La rodiola può presentare interazione con alcuni farmaci ed il suo utilizzo è sconsigliato in donne incinte o in fase di allattamento; per la sua assunzione è necessario affidarsi ad un Naturopata o ad un medico esperto in materia].
La pappa reale e il polline, prodotti dalle api, hanno proprietà nutritive e ricostituenti, e sono degli ottimi integratori di vitamine del gruppo B.
Tra gli oligoelementi, troviamo come ottimo ricostituente il complesso rame-oro-argento (Cu-Au-Ag), che viene utilizzato proprio nelle fasi di a-reattività.
Per la stanchezza mentale che si ripercuote sul fisico i fiori di Bach sono un valido aiuto e tra di essi possono risultare indicati Olive (quando ci si sente esausti, senza energie e si ha il bisogno di dormire), Hornbeam (quando ci si sente saturi e si fa estrema fatica ad iniziare la giornata e la settimana, ma i sintomi migliorano con il procedere delle attività), Elm (quando ci si sente sopraffatti dagli impegni e scoraggiati) ed Oak (quando ci si sente sovraccarichi a causa dell’eccessivo senso di responsabilità).
Va ricordato sempre però che i rimedi floreali, dal momento che agiscono sul piano emotivo, devono essere consigliati da un Naturopata esperto in materia.
Ma sostenere e nutrire non basta. In primavera è molto importante anche depurare, ed in particolare la primavera è il momento ideale per la depurazione del fegato (a questo proposito leggi l’articolo su La depurazione primaverile).
Se non si depura, le tossine in eccesso accumulate durante l’inverno non verranno smaltite e la loro presenza continuerà a causare disturbi disfunzionali.
Fondamentale sia nella fase ricostituente che di depurazione è l’alimentazione, che è il primo e più importante “rimedio”. Se non ci si nutre correttamente, i rimedi naturali saranno solo parzialmente, se non marginalmente, efficaci.
Il caffè andrebbe sostituito con il tè verde o con il tè bianco (naturalmente privo di teina). Farine e zuccheri raffinati dovrebbero essere eliminati e sostituiti con cereali integrali, zucchero integrale, (da non confondere con il comune “zucchero di canna”, anch’ esso raffinato), e miele. Carni e formaggi andrebbero eliminati e sostituiti con pesce e soprattutto legumi, ricca fonte proteica vegetale. Dovrebbero abbondare frutta e verdura di stagione, non trattate chimicamente: le verdure per accompagnare il pranzo e la cena, e la frutta per gli spuntini lontani dai pasti e volendo anche per la colazione.
Indispensabile nella depurazione e per una corretta idratazione del corpo è l’acqua. Occorre bere almeno un litro e mezzo di acqua oligominerale (a basso residuo fisso), gradualmente e nell’arco dell’intera giornata.
La primavera, con il suo clima mite, è anche il momento ideale per trascorrere giornate all’aperto in mezzo alla natura, che potrebbero essere l’occasione per dedicare un’intera giornata a settimana alla cura di sè. All’aria aperta si possono praticare attività rigeneranti come lo yoga e la meditazione, e si può fare attività fisica moderata anche semplicemente camminando.
Non dobbiamo mai dimenticare che noi siamo parte della Natura ed è riconnettendoci con essa che ritroviamo energia e benessere.
Nella medicina tradizionale cinese la stanchezza è legata ad una carenza di yin nell’equilibrio yin-yang. Quando si è spossati e senza forze il più efficace rimedio è quello di rallentare il ritmo ed aumentare il riposo (in quantità e qualità). Senza riposo non c’è alimentazione, rimedio naturale o stile di vita che tengano per ricostituire le energie di riserva ormai esaurite.