PERCHE’ GIOCARE?
Il gioco è l’esperienza primaria nella vita del bambino attraverso il quale conosce il mondo, comprende come funzionano i vari oggetti, esprime i propri pensieri e sentimenti, sviluppa le proprie abilità fisiche e mentali e matura efficaci abilità e legami sociali (VanFleet, 2008).
La Play Therapy si realizza quando il gioco è utilizzato come processo terapeutico, nel senso che attraverso di esso si individuano prima difficoltà e obiettivi e poi si intraprende un processo attraverso il quale il paziente sarà aiutato a superare le proprie difficoltà e raggiungere uno sviluppo più pieno e positivo.
PERCHÉ UTILIZZARE IL GIOCO IN AMBITO EDUCATIVO E TERAPEUTICO?
Il gioco è il linguaggio naturale dell’infanzia ed è anche il mezzo che consente lo sviluppo pieno delle abilità cognitive, motorie, emotive e sociali del bambino oltre ad essere la modalità intuitiva attraverso cui il bambino gestisce e si adatta ai cambiamenti.
La PLAY THERAPY è centrata sul bambino assume che in un ambiente accettante e sicuro i bambini possano:
• Crescere orientati verso uno sviluppo psicofisico sano;
• Ridurre i comportamenti disadattativi;
• Accrescere le proprie capacità di problem-solving;
• Lavorare sui propri conflitti attraverso l’ascolto empatico;
• Aumentare la propria autostima e il senso di auto-efficacia;
• Sviluppare una migliore comprensione dei loro sentimenti;
• Migliorare i processi regolatori
Inoltre, rispetto ad un’ampia varietà di problematiche, la Play Therapy rappresenta una scelta ideale in quanto:
• Numerose ricerche ne sostengono l’efficacia sia in relazione ad un’ampia varietà di problemi ( ansia e depressione, difficoltà scolastiche, mutismo selettivo, problemi comportamentali, problemi di attaccamento, difficoltà sociali,separazioni e divorzio, malattia, perdite, lutti, conflitti genitore bambino) che nell’acquisizione di comportamenti desiderati e specifiche abilità.
• Si basa su un ampio repertorio di approcci e attività che rendono gli interventi adattabili a contesti (scuola, asili, campi estivi, ospedali, studi privati, etc.) e situazioni diverse (in circostanze ordinarie o in situazioni di emergenza).
• Le attività espresse attraverso il gioco sono sempre appropriate e in sintonia rispetto al livello evolutivo dei pazienti.
• Coinvolge e diverte consentendo inoltre di superare resistenze e difese.
A CHI SI RIVOLGE?
A bambini dai 3 ai 12 anni
MATERIALI
Tra gli articoli più comuni che si trovano nella stanza dei giochi troviamo:
Giochi relativi alla famiglia e all’ accudimento (famiglia di bambole, marionette e pupazzi assortiti, casa delle bambole, etc.).
Giochi relativi all’ aspetto aggressivo (pistole con freccette morbide dal chiaro aspetto di giocattolo, soldatini, animali spaventosi, etc.).
Giochi di costruzione.
Giochi espressivi (matite colorate, pennarelli con carta da disegno, argilla, play-doh o altre sostanze modellanti, vassoio per il gioco della sabbia, miniature e modellini).
Altri giochi multiuso (modellini, giochi da tavolo, etc.).
A cura della dott.ssa Maria Teresa Romanazzi