METODO ABA: COMPORTAMENTO E AUTISMO
Il METODO ABA costituisce l’applicazione sistematica dei principi comportamentali individuati dalla scienza che studia il comportamento e le leggi che lo regolano.
In psicologia dell’educazione e dello sviluppo, l’ABA si utilizza per la progettazione, messa in atto e valutazione di programmi di intervento fondati sull’osservazione e la registrazione del comportamento.
Grazie all’ABA possiamo intervenire sul cambiamento di comportamenti inadeguati e l’apprendimento di nuove abilità.
Il metodo ABA è diventata popolare grazie alla sua efficacia nell’intervento psicoeducativo rivolto a persone autistiche.
Dati raccolti dalla ricerca indicano che bambini nello Spettro mostrano miglioramenti significativi nelle diverse aree dello sviluppo a seguito di interventi educativi intensivi con il metodo ABA.
Diversi fattori influenzano l’efficacia dell’intervento: precocità dell’intervento educativo, abilità cognitive e linguistiche del bambino, intensità dell’intervento (numero di ore), coinvolgimento della famiglia nell’intervento.
CHE COSA FA IL TERAPISTA ABA?
Il principio centrale su cui si basa il metodo ABA è quello di RINFORZO:
la frequenza e la forma di un determinato comportamento possono essere influenzate da ciò che accade prima o dopo il comportamento stesso.
Il principio del rinforzo e tecniche comportamentali (shaping,chaining,fading,ecc.) possono essere utilizzati per incrementare o ridurre determinati comportamenti, sviluppare e consolidare nuovi apprendimenti.
I PUNTI CHIAVE DELL’ABA A INSIEME PER
Qui a Insieme Per desideriamo mettere a disposizione delle famiglie di bambini e ragazzi con autismo e disturbi del neurosviluppo servizi di alta qualità. Utilizziamo il metodo ABA come riferimento scientifico per strutturare i nostri interventi, caratterizzati dalle seguenti peculiarità:
- l’intervento viene realizzato a domicilio, a scuola e nel nostro centro. Questo permette di lavorare sulle competenze relazionali e sulle diverse abilità in modo naturalistico;
- la presa in carico della famiglia viene affidata a uno psicologo analista del comportamento;
- la presa in carico è globale, coinvolge il paziente, la sua famiglia, la scuola;
- il personale di Insieme Per è qualificato;
- ciascuno dei nostri pazienti è supervisionato da uno psicologo analista del comportamento.
- I genitori di bambini con Disturbo dello Spettro dell’Autismo hanno un ruolo fondamentale nel garantire per il loro figlio una diagnosi ed un accesso ai servizi tempestivo, con possibili miglioramenti importanti nell’evoluzione del disturbo. Loro in prima persona, se adeguatamente formati e sostenuti, possono fornire con successo interventi comportamentali e psico – sociali. Ma soprattutto possono dare affetto e cure per sostenere la crescita del loro bambino (WHO, 2019).
CAMPANELLI D’ALLARME
I Disturbi dello Spettro dell’Autismo sono disturbi del neurosviluppo che si manifestano fin dalla più tenera età.
I campanelli d’allarme nei bambini più piccoli sono ad esempio:
- l’evitamento del contatto oculare
- la non – risposta al sorriso
- crescendo, il bambino può sviluppare pochi, intensi e particolari interessi ed avere difficoltà nello stringere rapporti di amicizia (National Health Service [NHS], 2019).
È importante, qualora si ravvisassero campanelli d’allarme, rivolgersi ad un professionista sanitario (pediatra, neuropsichiatra infantile, psicologo ecc.).
I GENITORI DICONO
- il bambino appariva fin dai primissimi mesi di vita “diverso” nello sguardo e nel comportamento e disinteressato all’interazione;
- Il bambino aveva sviluppato alcune abilità comunicative e sociali per poi perderle successivamente;
- sembravadisinteressato agli altri e ad avere amici;
- fa movimenti ripetitivi come dondolarsi avanti e indietro, agitare le mani o ripetere una parola di continuo;
- ha un’ attenzione, anomala nella sua intensità, per determinati oggetti o per le parti che lo compongono. Ad esempio il gioco con le macchinine per lui potrebbe essere girare a lungo le ruote con il dito;
- solitamente sono presentiroutine molto rigide, difficili da modificare, come percorrere sempre la stessa strada. Potrebbe agitarsi molto di fronte a cambiamenti;
- il bambino non gioca a “far finta di”, ad esempio far finta di bere il tè da una tazzina vuota o versarlo alla bambola;
- ha una sensibilità eccessiva verso stimoli di vario genere: suoni, colori, sapori, consistenze;
Talvolta i genitori, vedendo che il bambino non risponde al nome e non reagisce a stimoli uditivi, sono portati a sospettare problemi di udito.